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La chiesa parrocchiale: San Giovanni Battista

La chiesa parrocchiale: San Giovanni Battista


Citano due diversi testi, “Il Monregalese nel Dizionario Storico-Artistico-Commerciale degli Stati di Sardegna” e la “Miscellanea Artistica della Provincia di Cuneo” di Attilio Bonino:

“ La Chiesa parrocchiale di antica costruzione è sotto il titolo di San Giovanni Battista, sta sopra un ponticello, vedesi cinta di muro dentro il quale esistono pure le Chiese dei disciplinanti e delle umiliate” (Cappella di Santa Elisabetta ed ex-Cappella di Santa Caterina).

“Dal 1878 al 1880 la Parrocchiale fu ampliata, e fu innalzata l’attuale facciata, su disegno di Don Bartolomeo Unia. Risulta però che il capomastro non eseguì il disegno come l’architetto l’aveva tracciato, della qual cosa l’Unia ne fu molto disgustato. L’Arciprete Don Giacomo Biga ha fatto innalzare i muri del corpo della Chiesa, all’altezza della facciata nel 1902 e nel 1930 fece alzare la volta ed aprire le attuali finestre che ammettono in essa luce abbondante. L’ampliamento è riuscito bene e la Chiesa si presenta decorosamente.”

Nel 1950, inoltre, l’Arciprete Don Giovanni Manfredi, fece restaurare le pitture esistenti e dipingere altri ornamenti: ne fa fede la lapide in fondo alla Chiesa Parrocchiale, dal lato opposto a quella del Canonico Don Restagno.

In un testo si afferma, poi, che la data più vecchia conosciuta per la Chiesa, è l’anno 1657 con Parroco Don Ferrero, in altri che non “consta la data di erezione né l’erettore”.

Dalle recenti ricerche nell’Archivio Diocesano di Mondovì, sono emerse altre notizie con date più antiche.

In una Relazione dell’Arciprete Don Giacomo Antonio Beltrami (30.12.1779) si legge: “in casa canonica, dove habbita esso Parroco, vi sono pure li libri del Battesimo, non tutti della Cresima, de Matrimonij, dello Stato d’anime e de Defunti, i quali recano tutti l’anno 1626 senza interruzioni”.

Le Istituzioni Ecclesiali, un tempo, erano conformi alle Istituzioni laiche.

Si veda, infatti, la corrispondenza delle due Istituzioni:

ECCLESIALI LAICHE

DIOCESI identità territoriale con i COMITATI

PARROCCHIE identità territoriale con i VICI

PIEVI identità territoriale con le CORTI


Il Municipio Romano è un aggregato di VICI, a sua volta raggruppati in PAGI.

Allo stesso modo la Diocesi si suddivideva in PLEBANIE, comprendenti più PARROCCHIE e CAPPELLANIE.

La PIEVE corrisponde al PAGO come territorio ed ogni VICO è una PARROCCHIA.

La DIOCESI ha come capo il VESCOVO con i suoi collaboratori che compongono il CAPITOLO della CATTEDRALE: ARCIDIACONO, CANONICO, CANTOR.

Seguono, poi, le “DIGNITA’ LOCALI” rappresentate dai PIEVANI nei PAGI più importanti.

Le Chiese dei PIEVANI, si distinguono tra le altre, poiché sono le sole ad avere lo
“IUS FONTIS”, cioè il “DIRITTO DELLA FONTE”, ossia il diritto di imporre il Battesimo a NEOFITI e CATECUMENI (riconoscimento del “Fonte Battesimale” con gli “OLI SACRI”).

In ultimo stanno il “CLERO SEMPLICE” e i RETTORI di Chiese e Cappelle rurali e cittadine che beneficiano di qualche dotazione annessa al titolo (tipo San Giovanni Battista per gli Oli Santi).

Scagnello – secondo la suddivisione del territorio cispadano tra gli eredi di BONIFACIO del VASTO – esiste già nel 1142, ma non è un COMITATO (forse un PAGO?).

Nel 1325 ha già una Chiesa Semplice, NON Battesimale, nella Diocesi di Alba, con il titolo di “SANCTUS JOANNES BAPTISTA”.

La Chiesa acquisisce maggiore importanza quando da Chiesa Semplice diviene “Parrocchia” con il riconoscimento di FONTE BATTESIMALE e può essere identificata come tale nel 1626, anno in cui si istituiscono i REGISTRI Parrocchiali, tra cui quello di Battesimo e che coincide con il primo manoscritto relativo alla Cappella con CAPPELLANIA intitolata a San Giovanni Battista in “LOCI SCAGNELLI” nell’anno 1624 da parte di JOANNES DE RUBEIS (come illustrato in altra parte).

Questo dato combacia con un manoscritto in latino (quasi illeggibile) in cui si documenta l’istituzione di Cappella con Cappellania intitolata a S. Giovanni Battista, “in loci Scagnelli” nell’anno 1624, da parte di Joannes de Rubeis.

La Chiesa è stata in seguito consacrata da Monsignor Vescovo di Alba nel 1667, ne fanno fede anche le croci segnate su ogni colonna della navata: Scagnello, di antico possesso del Vescovo di Asti, fu conglobato in seguito sotto la Diocesi di Alba per passare poi definitivamente alla Diocesi di Mondovì.

In antico, l’interno della Chiesa aveva un aspetto diverso dove sussisteva una moltitudine di Altari; oltre all’Altare Maggiore, dedicato al S.S. Sacramento, ve ne erano alcuni che, pur dedicati a Madonna e Santi, erano di pertinenza delle Compagnie o Confraternite che vi provvedevano ed altri “posseduti” dalle più note famiglie locali: “Ill.mi Vassalli del presente luogo da Casa Ceva, Casa Ravetta, Casa Battaglieri, Casa de Rossi, famiglie di Bacchiarelli”.

Si riporta la descrizione dell’Arciprete Giò Battista Derossi del 1829 in una sua relazione parrocchiale:

- “questa Chiesa Parrocchiale di disegno antico è costruita a tre navate e può capire 600 persone: i muri di essa sono piuttosto sani e riparati, il muro posteriore del coro essendo molto indecente si fanno preparativi per rifarlo; non ci sono sculture o dipinture indecenti; il pavimento umido (tolto quello del presbiterio e coro) ineguale abbisognevole di riparazioni, il tutto a volta e quello corrispondente l’altare del Rosario abbisognevole di riparazioni; sopra di esso non vi abita alcuno, il coperto superiore è di coppi mediocremente riparato. Tiene dodici finestre riparate con inferriate e vetri e ne deriva mediocre luce (… ). Non esistono tribune o coretti. Esiste il portico alla porta della Chiesa, in forma quadrata esteso per un trabucco e mezzo, non ben mantenuto”…

All’esterno, sulla facciata in alto, vi è una nicchia che non è dato sapere quale statua contenesse.

Le ipotesi più convincenti sono due: San Giovanni Battista, il patrono, o il Sacro Cuore, a cui il piazzale è intitolato.

Nei testi citati si descrive la pianta della Chiesa, a tre navate, le arcate poggiate su pilastri e le navatelle delle due cappelle; del campanile che si eleva sul fabbricato con la sola cella campanaria, coperta da un tetto piatto, si dice “modesto”.

Le campane hanno richiesto per secoli il continuo impegno dell’Amministrazione Comunale per la riparazione, o la rifondata, o l’acquisto.

La domenica 19 maggio 1977, il Vescovo Diocesano mons. Giustetti, dava la solenne benedizione a nuove campane (Arciprete Don Agostino Piombino, Sindaco Aldo Garitta).

Ognuna delle tre campane è effigiata e dedicata in modo diverso e, per l’ottima fattura in antico bronzo, si presume saranno durature: il verbale della cerimonia è trascritto nelle ultime pagine.

La Chiesa è sempre stata provvista di Benefizio Parrocchiale tra cui la Casa Canonica che da decenni non è più l’abitazione del Parroco un tempo residente in loco; dopo secoli in cui Scagnello ha dato alla Chiesa moltissimi suoi Sacerdoti, poiché le famiglie erano di forte religiosità e l’essere Sacerdoti era un privilegio sia sacro, che civile, nella nostra epoca secolarizzata ne restano pochi e dal 1967 non vi è più Parroco residente.







1 / 16San Giovanni Battista
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3 / 16San Giovanni Battista: dettaglio esterno
4 / 16Parrocchiale
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11 / 16Madonna con il Bambino
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San Giovanni Battista
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San Giovanni Battista: dettaglio esterno
Parrocchiale
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