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CENNI STORICI

Nella divisione fattasi tra i marchesi di Ceva “il 20 aprile 1241, il luogo di Scagnello, che prima spettava al marchese Pagano di Ceva, figliolo di Guglielmo, toccò ai fratelli Manuele e Giorgio - totum Scagnelli oppidum cum decimis - a condizione che ne chiedessero l’investitura al vescovo di Alba, cui dovessero offerire un cavallo prout consuetum est fieri”. Di questo ramo dei marchesi di Ceva “si veggono in documenti posteriori a quel tempo, particolarmente denominati de Scagnello”. Nell’archivio di Stato di Torino si conservano copie di una “Convenzione tra Emanuele e Giorgio, figli di Guglielmo di Ceva, e Michele Pagano, loro fratelli in esecuzione della divisione tra essi seguita, per la quale Emanuele e Giorgio hanno ceduto a Michele e Pagano il castello luogo e giurisdizione, beni e redditi di Scagnello (e la metà di Battifollo), semovente dal feudo del Vescovo di Alba che ne mantenne a lungo il feudo parte del castello e del territorio, il giorno 20 aprile 1241”. Per questo motivo - si specifica bene nel libro “Scagnello ...il paese dei tre scagni” - quando il Marchesato di Ceva si divise in più rami, i nuovi feudatari dovettero richiedere l’investitura al Vescovo di Alba, donandogli un cavallo, come era consuetudine fare: prout consuetum est fieri... La chinea, mula o cavallo bianco, era donata dai Re ai Pontefici in segno di vassallaggio, al momento dell’investitura”. Scagnello è stato sotto la giurisdizione feudale dei Battaglieri; i Burotti di Cherasco con titolo comitale; i Gagliardi di Ceva; i Patrizi di Savigliano, ecc. I Cipolla di Albenga, consignori di Ceva acquistarono questo feudo dai Galli nel 1687. E’ rimasta una grande Torre del XII secolo.
Il castello è stato distrutto dalle truppe francesi nel 1535. Dal libro Scagnello...il paese dei tre scagni,l’etimologia del paese è così riportata: “Il nome, oggi italianizzato, si presenta nel periodo medievale(costantemente dal 1204 al 1252) come Scagnellum, in qualche testo Scagnelum (con una sola l). E’ evidente il rimando alla voce latina Scamnium o Scamnum, sulla base del dialettale skan con l’aggiunta della forma diminutiva mediante ellus..”. Tutti però fanno riferimento allo scagno (sedile o sgabello) e la conformazione dell’insediamento giustifica perfettamente tale denominazione.

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